L’E-book e il futuro del libro

Come non immaginare in questi anni di trasformazioni tecnologiche la possibilità di veder rivoluzionate quasi tutte le  nostre abitudini, quelle a cui per nulla al mondo penseremmo mai di rinunciare? E’ chiaro che non si tratta in tal caso di vedercele sottrarre, ma solo di vedere modificate la forma in cui queste fino ad ora sono state preservate.
Tra le svariate abitudini, come non pensare alla lettura nel passaggio secolare dalla carta al digitale?
Ci invita a questo excursus e a queste perturbanti riflessioni il libro di Massimo Maugeri  (scrittore e blogger dell’ormai noto spazio web letterario Letteratitudine).
Nel suo L’e-book e (è?)  il futuro del libro ( Historica Edizioni, 2011) l’autore ci mette al cospetto di un immediato futuro che potrebbe mostrarsi sottoforma di  bivio.
Di cambiamenti  in merito alla scrittura/lettura ne sono stati fatti molti e di gran portata. Dall’invenzione dei caratteri mobili con Gutenberg  ai romanzi nella forma del feuilleton in appendice, durante l’Ottocento.
Per non parlare  del passaggio, eversivo,  dalla lettura cartacea a quella legata ad una pagina web.  La rivoluzione della rete ha cambiato la nostra percezione temporale e persino il nostro modo di scandire la durata delle parole, il contesto stesso in cui le recepiamo nella nostra mente.  Ai giorni nostri le congetture (a vantaggio o svantaggio dei cambiamenti)  sulla lettura devono necessariamente fare i conti non solo con la trasformazione del contesto e del tempo all’interno dei quali essa si svolge ma anche, e soprattutto, con la forma in cui essa si presenta ai nostri occhi.
La nascita dell’e-book mette in discussione quella che ormai potrebbe essere definita la ritualità della lettura, sulla quale Steiner ha cucito gli stilemi di un’illibata sacralità. Il libro di Massimo  Maugeri  però non mostra toni di accusa, né celati atteggiamenti di apologia, si arroga solo il diritto di  raccogliere opinioni emotive  e considerazioni di scrittori, critici ed intellettuali in genere, che coi libri vivono quotidianamente: Camon, Evangelisti, Eco ed altri. Ciò che viene fuori  è un vero e proprio spartiacque, in cui i pro e-book non sono più convincenti dei contro, e viceversa. Non solo l’aspetto emotivo, tuttavia, è considerato un essenziale parametro, se è vero che quando si parla di e-book non ci si può non soffermare sugli aspetti giuridici che lo accompagnano, evidenziando quello che potrebbe essere  un punto su cui discutere a lungo e che riguarda in particolare i diritti d’autore e i rapporti  tra scrittori e case editrici.
Non possiamo non vedere in tutto questo l’ennesima sfaccettatura di quel percorso inevitabile che è l’innovazione all’interno di una società in cui la Letteratura non  resta chiusa dentro  essenze tautologiche , e che, come già Calvino anticipava, si pone invece  come linguaggio tra i linguaggi  adoperandosi affinché non entri in antitesi con la scienza.
E’ difficile parlare di supporti elettronici, di  freddo e-book reader  a chi il libro lo vede, lo tocca, lo respira, lo ascolta,  serbandolo  tra le cose più preziose come  indelebile cimelio. Ma non possiamo nemmeno ignorare il fatto  che la scrittura/lettura  nasce e si sviluppa negli scantinati dell’animo e la forma, il canale,  poco dovrebbero incidere.
Non resta che lasciare ai  lettori, come del resto  asserisce nella premessa lo stesso autore, l’ardua sentenza!

(Nella foto: Simona Lo Iacono  e Massimo Maugeri)

Sabina  Corsaro

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